sábado, 5 de mayo de 2012

dOsSiEr 3: IL LUPANARE


IL LUPANARE

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E' stato riaperto (a) al  pubblico il Lupanare (VII, 12, 18), uno (di)  degli  edifici pompeiani più conosciuti, oggetto (di) del  primo vero intervento di restauro complessivo, durato circa un anno, che ha interessato le strutture architettoniche in una prima fase, e, successivamente, gli apparati decorativi.
Il restauro è stato realizzato (da) dalla Soprintendenza archeologica di Pompei con fondi erogati (da) dalla  Compagnia San Paolo di Torino (in) nell’ambito (di) del  Progetto Attice che prevede il restauro e la messa in sicurezza (di) dell’intera area.

Il Lupanare, da lupa che in latino significa prostituta, era il più importante (di) dei  numerosi bordelli di Pompei, l'unico costruito con questa precisa finalità. Gli altri erano infatti di una sola stanzetta, spesso ricavata (a) al piano superiore di una bottega.
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Il Lupanare è un piccolo edificio ubicato (a) all’  incrocio di due strade secondarie: esso è costituito da un piano terra e un primo piano collegati da una stretta rampa di scale. Era destinato, (a) al  piano terra, (a) alle  frequentazione di schiavi o (di) delle  classi più modeste e ciò si risente (in) nella  povertà (di) delle costruzione anche se il poco spazio è organizzato con grande razionalità.
Il piano terra presenta due ingressi, un corridoio di disimpegno e cinque stanzette con letto e capezzale in muratura, chiuse da porte di legno, mentre (su) sul fondo è ubicato una latrina.
I letti in muratura venivano coperti da un materasso. (A) Alle  pareti sono visibili quadretti dipinti, raffiguranti diverse posizioni erotiche.
(A) Al  piano superiore si accede da un ingresso indipendente e attraverso una scala che termina su un balcone pensile si accede (a) alle  diverse stanze.
Queste, più ampie e con maggiore decoro erano riservate ad una clientela di rango più elevato.
La costruzione (di) dell’edificio risale (a) agli  ultimi periodi (di) della città: in una cella l'intonaco fresco ha catturato l'impronta di una moneta del 72 d.C.

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